La Cassa Rurale ed Artigiana e le sue cooperative
L’evoluzione pacifica del capitale e del lavoro: la cooperazione
La realtà economica e sociale che contraddistingue maggiormente il territorio di San Giorgio della Richinvelda è il cooperativismo. Idea e concetto sorto nell’Ottocento al fine di risolvere i perniciosi problemi generati dalla rivoluzione industriale e dal capitalismo moderno: la disoccupazione, i bassi salari, l’uso ristretto del credito e del risparmio riservato ai soli ricchi e capitalisti. Le banche concedevano prestiti ai soli soci o a chi potesse garantirne la restituzione e perciò ne rimanevano esclusi la larga fascia dei meno abbienti ossia la maggior parte della popolazione.
A questi dilemmi, uniti a loro volta alla povertà e alla miseria ancora diffuse e alle diverse malattie causate dalla malnutrizione, economisti e uomini di cultura del XIX secolo cercarono di dare risposte diverse e molteplici. Ci furono coloro che professarono una “rivoluzione” dell’assetto sociale, economico e politico per abbattere il capitalismo e sostituirlo con una società socialista, e coloro che invece propendevano per una soluzione “graduale” ed “evolutiva” dei conflitti sociali ossia conservando e adattandosi al sistema socio-economico modulandolo con determinati correttivi.
Questa seconda soluzione era il sistema economico-sociale, e in senso largo anche politico, della “cooperazione” che già dall’Ottocento ebbe molto successo in Europa, nella penisola italiana, in special modo nelle campagne, e così nelle campagne del Friuli e di San Giorgio della Richinvelda.
Il credito e la cooperazione in Italia e nelle campagne friulane: le casse rurali
I primi sindacati (Trade Unions inglesi), le Casse di risparmio, le Società di mutuo soccorso e i Magazzini cooperativi esprimevano la varietà di questo pensiero socio-evolutivo, parallelo alla crescita della società industriale, che ha avuto molta fortuna nelle città e nelle campagne di Italia e di Europa. Chiaro e comune fu a tutte il concetto di mutua assistenza quale autotutela delle fasce più deboli della società, per gli scopi creditizi; assicurativi (diremmo oggi previdenziali) contro la malattia, l’invalidità e la vecchiaia; del risparmio e dell’approvvigionamento logistico di materie prime necessarie al lavoro. In Germania prima e in Italia poi, nacquero le banche popolari e le casse rurali. Per la specificità del nostro territorio ci concentriamo su quest’ultime.
La prima Cooperativa rurale di credito nacque in Germania nel 1854 per opera del politico F. W. Raiffeisen e trapiantata in Italia nel 1883 nella Cassa rurale di Leone Wollemborg, politico ed economista italiano che fondò la prima realtà cooperativa di questo tipo a Loreggia in provincia di Padova. Egli fondò una banca nella quale, con le sue parole,
“… La differenza tra gl’interessi pagati dalla Cassa rurale a’ suoi sovventori e quelli versati dai soci non si ripartisce mai, ma, prelevate le spese, serve a costituire un fondo di riserva intangibile ed impersonale.”
Questo era il suo pensiero che si espresse nei punti cardine dell’organizzazione creditizia: corresponsabilità illimitata dei soci, mutua assistenza, mancanza di quote sociali, territorialità della sua azione.
La Cassa rurale si basa sulla solidarietà derivante dalla rete del vicinato e quindi trova terreno fertile, di fioritura e di sviluppo, nelle comunità contadine fondate sull’antica solidarietà di villaggio.
La Cassa rurale di Prestiti di San Giorgio della Richinvelda
La prima in Friuli fu creata nel 1884 a Fagnigola allora in provincia di Udine, ora frazione di Azzano Decimo in provincia di Pordenone.
Nel territorio di San Giorgio della Richinvelda la Cassa rurale si costituì nel 1891. Oggi è la Friulovest Banca con sede in via Richinvelda n. 4, sede centrale e filiale. Abbiamo già incontrato la filiale di Rauscedo in via Poligono 2/2, aperta nel 2001.

La vecchia sede è tuttora esistente ed è l’edificio in mattoni che costituisce l’angolo di via Richinvelda, la “gobba” della strada principale che attraversa il capoluogo e che si affaccia sulla piazza Beato Bertrando, difronte alla chiesa parrocchiale.
La Cassa Rurale di Prestiti di San Giorgio della Richinvelda fu fondata da 24 soci:
“… nella speranza di migliorare moralmente e materialmente le condizioni del Comune”. Rigorosamente aconfessionale, come volle il nume pensatore e promotore Wollemborg, fu tenuta a “battesimo” dal pievano don Sante Pasquini quale teste e fidefaciente. L’atto di costituzione avvenne il giorno 29 novembre nello studio del dottor Domenico Pecile davanti al notaio dottor Carlo Marzona in Valvasone.
I fondatori furono: cav. Domenico Pecile, dott. Luigi D’Andrea, Antonio Pascolini, Luigi Zuzzi, Giacomo-Antonio Luchini, Leonardo Luchini, Giulio Agosti, Giovanni Daneluzzi, Luchino Luchini, Luigi Tesan, Valentino Tramontin, Osualdo Tramontin, Sante Tramontin, Giacomo Volpatti, Luigi Tramontin, Antonio Luchini, Luigi Filipuzzi, Giovanni Volpatti, Lorenzo Cancian, Giovanni Battista Lenarduzzi, Pietro Pascutti, Giacomo Volpatti, Antonio Volpatti, Giosuè Volpatti.
Nello statuto furono fissati i capisaldi: responsabilità illimitata e solidale dei soci; ristrettezza della circoscrizione territoriale al comune rurale; onestà e moralità degli associati; grandi poteri all’assemblea; vigilanza sui prestiti; indivisibilità del capitale sociale; semplicità dei meccanismi amministrativi.
A San Giorgio ci fu una classe dirigente colta, capace e sagace nell’amministrare i fondi e i beni degli associati. Il primo consiglio si formò il 22 maggio 1892 nella sala del consiglio comunale, con presidente il cavalier Domenico Pecile.
Il primo prestito fu effettuato con un tasso di interesse “di favore” del 4,5% e sui depositi dei soci l’istituto pagava l’interesse del 4%. Nel giro di cinque anni i soci salirono da 74 a 177. Nel 1902 essi furono ben 331 ed essi appartennero a tutte le classi sociali: piccoli coltivatori diretti, coloni, possidenti di medio e grande livello, braccianti, professionisti, sacerdoti. La diffusione della ricchezza a tutti, a più classi sociali possibili, nell’ottica di uscire dalla miseria, dalla povertà, dalla fame e dalla pellagra così come dall’analfabetismo stava dando i suoi frutti come era nel progetto dei fondatori “liberali illuminati”.
Durante l’occupazione austro-tedesca del 1917-18, la sede fu trasferita a Firenze, diventando anche centro di conforto e di aiuto per i profughi. A guerra finita riaprì la sede nel comune di San Giorgio situata nei pressi della stazione ferroviaria.
Nel 1924 morirono Domenico Pecile e Luchino Luchini e divenne presidente Leonardo Luchini. Nel 1937 morì Leonardo Luchini e la presidenza fu assunta da Fabiano Tramontin. Fu in quest’anno che la banca, adeguandosi al nuovo Testo Unico assunse il nome di Cassa Rurale ed Artigiana. Nel 1939 furono allargati i locali e fu creato un magazzino per i cereali e per i concimi.
Nel 1995, divenne la Banca di Credito Cooperativo di San Giorgio e Meduno che muterà nuovamente denominazione nel 2012 assumendo quello di Friulovest Banca.
Le cooperative sociali nate dalla Cassa rurale di San Giorgio
Dalla Cassa rurale sorsero diversi istituti cooperativi “come ramificazioni di un unico tronco” per usare le parole di Domenico Pecile.
In seno all’istituto bancario, nel 1892 sorse il Comitato per l’acquisto di materie utili per l’agricoltura, che abbiamo già visto visitando la zona artigianale. Il comitato acquistava e vendeva ai soci il concime a buon prezzo sul mercato e di buona qualità; concedeva crediti a buone condizioni e il socio pagava in contanti o con la cassa bancaria o con le cambiali riscuotibili dalla Cassa rurale dopo il raccolto. Così anche per i bachi da seta per la commercializzazione dei bozzoli e anche per quanto riguarda altri prodotti agricoli.

Da questo comitato si formerà verso la fine degli anni cinquanta il Circolo Agrario Cooperativo. Sin dai primi anni di vita, la Cassa Rurale generò dal suo grembo il Forno Cooperativo e una Scuola per panieristi, la Latteria Sociale, una Ghiacciaia. E poi ancora: una Stazione di monta taurina, un Deposito di attrezzi agricoli, una Scuola per cestari. Sono tutte istituzioni che abbiamo avuto modo di vedere parlando dei Pecile.
Lo statuto di fondazione del Forno fu redatto e approvato dalla Cassa Rurale il 26 luglio 1896 con lo scopo di distribuire il pane, venduto a prezzo contenuto, al fine di combattere la dolorosa piaga della pellagra.
Il progetto prevedeva inoltre la possibilità di produrre paste alimentari, crusca e cruschello e anche l’istituzione di un essiccatoio per la stagionatura del mais.
La Cassa Rurale sottoscrisse 250 obbligazioni all’importo di lire dieci l’una. La sottoscrizione andò a buon fine tantoché il comune acquistò il terreno edificabile. Il progetto fu elaborato dal geometra Enzo Moro di Udine il cui costo fu coperto anche dalla manodopera gratuita o a buon prezzo per i soci. Il forno funzionava a carbone e a legna con notevole risparmio di carburante. Il forno venne acquistato dal comune nel 1949 e poi alienato sul finire degli anni ottanta.
La Latteria aveva la propria sede nell’edificio antistante i negozi di ortofrutta e di lavaggio a secco. Esso fu la Sala del Littorio in epoca fascista e oggi è un piccolo condominio con abitazioni civili e professionali.
La Friulovest Banca oggi
La Friulovest Banca è oggi (2022) una grande realtà cooperativa di credito del Friuli Occidentale e oltre con quasi ottomila soci e oltre quarantamila clienti. Accanto alla sede di San Giorgio sono operative sul territorio friulano ben ventitré filiali: San Giorgio della Richinvelda, Arba, Arzene, Bagnarola, Casarsa della Delizia, Codroipo, Cordenons, Cordovado, Fontanafredda, Lestans, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Pinzano al Tagliamento, Porcia, Pordenone, Pordenone Duca d’Aosta, Rauscedo, San Daniele del Friuli, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Vivaro, Zoppola.
La Friulovest Banca è una società cooperativa che fa della mutualità il proprio principio base e ci impegniamo per soddisfare i bisogni finanziari dei soci e clienti promuovendo soluzioni personalizzate adatte ad ogni tipo di richiesta.

La Friulovest Banca, pur con tutte le sue trasformazioni nei vari periodi della sua storia, continua ad essere espressione di questo territorio. E’ una banca che rimane legata alle famiglie e alle piccole e medie imprese con la raccolta e la gestione del risparmio della clientela privata, con il reinvestimento di queste risorse nell’economia locale attraverso l’erogazione di finanziamenti alle imprese e alle famiglie e che si occupa anche del sostegno alla crescita e all’occupazione della comunità.
Il 14 maggio 2022 l’Assemblea ordinaria e straordinaria ha approvato la modifica allo Statuto che trasferisce la sede legale a Pordenone.

L’istituto fa parte del numeroso e proficuo gruppo delle cooperative del comune di San Giorgio della Richinvelda. In ordine alfabetico esse sono: Cantina Rauscedo, Cantina San Giorgio, Circolo Agrario Friulano, Cooperativa di Consumo di Rauscedo, Cooperativa Grani Antichi FVG, Cooperativa San Giorgio, Friulkiwi Soc. Cooperativa Agricola, Friulovest Banca e Credima, Stalla Sociale fra Vivaisti di Rauscedo, Vivai Cooperativi Rauscedo, Vitis Soc. Cooperativa Agricola. La loro attività e il loro rendimento positivo hanno valso al comune di San Giorgio della Richinvelda il titolo di “Comune delle Cooperative” nel 2015.

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Ora è il momento di conoscere due lumi fondamentali della storia del territorio. Nel viaggio successivo conosceremo Luchino Luchini e Tarcisio Petracco.